Prendiamo il reddito, prendiamo casa

Venerdì 19 siamo tornati a discutere in una assemblea metropolitana della questione abitativa. Ci eravamo lasciati con l’occupazione di via Imbriani la settimana scorsa, dove è emersa forte la necessità degli occupanti, delle occupanti e di tutti coloro che in qualche modo hanno attraversato e sostenuto quell’esperienza di incontrarsi e costruire un percorso di riflessione teorica e di autorganizzazione sulla lotta per la casa. Proviamo attraverso questa nota a riassumere e a condividere con voi i contenuti di un’assemblea densa e interessante.

L’economia della finanza e delle banche, con l’aiuto del governo Monti e dell’Unione Europea, ha schiacciato i cittadini in una crisi perpetua assolutamente funzionale e organica ai meccanismi del capitale. La precarietà del lavoro, l’impoverimento collettivo, l’abbattimento sistematico dello stato sociale sono le mostruosità che le manovre di austerity hanno prodotto negli ultimi anni, investendo la maggior parte della popolazione.

Abbiamo sostenuto a più riprese la necessità di un reddito garantito slegato dal lavoro, non come mera forma di assistenza sociale, ma come garanzia permanente della dignità della vita e strumento di contrattacco verso una crisi scientemente pianificata dal sistema finanziario. Di fronte all’indifferenza totale delle istituzioni, che cresce in maniera direttamente proporzionale all’emergenza sociale, ci sembra giusto e necessario riappropriarsi di quel reddito negato in maniera autonoma. La precarietà, intesa da un punto di vista tanto lavorativo ed economico quanto esistenziale poichè determinante delle scelte di vita, rende chi la subisce nuovo soggetto politico che insieme a migranti, senza fissa dimora, famiglie sotto sfratto, mira a soddisfare uno dei bisogni umani imprescindibili, quello della casa.

Non ci accontentiamo di sopravvivere all’interno della crisi: proponiamo un modello alternativo di esistenza che da una parte migliori le nostre vite e dall’altra dia la possibilità di ridefinire gli spazi in un’ottica anticapitalista. Le occupazioni possono diventare, oltre che una concreta soluzione al problema del reddito, delle vere e proprie forme di riqualificazione urbana dal basso, delle “social housing” nelle quali, attraverso l’autorganizzazione e la condivisione, si possa elaborare uno stile di vita che si sottragga quanto più è possibile ai meccanismi del profitto.

Questi i nodi fondamentali dell’assemblea di ieri. Altri spunti e proposte operative di comunicazione e aggregazione sono emersi e verranno discussi nella prossima assemblea. La consapevolezza che questo lavoro necessita un percorso ed un’elaborazione continua ci ha portato a decidere di istituire un’assemblea tematica settimanale come momento di elaborazione teorica, di ideazione e verifica di pratiche, di costruzione di una sensibilità comune e condivisa sulla questione abitativa.

Vi aspettiamo tutti e tutte a Villa Roth Occupata mercoledì 24 ottobre alle ore 20.00.

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